Sedia 661

Categoria
Sedie
Brand
Designer
Dimensioni
L 48.5 cm - P 49 cm - H 42.5/80 cm
Materiali
Betulla, Rivestimento su richiesta
Anno
1929
La sedia 611, progettata da Alvar Aalto nel 1929 per Artek, combina una solida struttura in betulla con una seduta e uno schienale in tessuto intrecciato. Il design offre comfort e praticità, poiché l'intreccio si adatta al corpo dell'utente. La sedia è impilabile fino a quattro unità ed è disponibile in diverse combinazioni di colori per il tessuto, rendendola adatta a vari ambienti. Inoltre, la possibilità di reintrecciare il tessuto ne prolunga la durata nel tempo.
Artek
Fondata a Helsinki nel 1935 da quattro giovani idealisti: Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl, Artek nasce con l’obiettivo di vendere mobili e promuovere una cultura moderna dell'abitare attraverso mostre e altri mezzi educativi. Il nome dell’azienda è dato dall’unione delle parole “arte” e “tecnologia”, concetti fondamentali per il movimento modernista degli anni ’20 che vedono nel legame di queste due sfere l’innovazione del design moderno. La collezione di Artek è composta da mobili, illuminazione e accessori ideati da maestri finlandesi e internazionali.
Alvar Aalto
Alvar Aalto era un architetto, designer, scultore e pittore finlandese. Nato a Kuortane nel 1898 si laureò in architettura presso l’Università Tecnica di Helsinki. A lanciare la sua carriera a livello internazionale fu il Sanatorio di Paimo nel 1932, edificio interamente progettato da lui e interamente arredato da mobili disegnati da lui. Nel 1935 fondò con la moglie Aino Aalto Marsio l’azienda di mobili Artek a Helsinki, con lo scopo di promuovere la cultura delle abitazioni. In questo periodo ideò la gamba "a L", elemento riconoscitivo dei suoi arredi brevettato nel 1933. Dal 1936, Aalto progettò oggetti in vetro per l'azienda, incluso l'ormai iconico vaso Aalto. Negli anni '50 e '60, Aalto ricevette numerosi riconoscimenti e premi per i suoi successi, tra cui la Royal Gold Medal for Architecture, conferitagli nel 1957 dalla regina Elisabetta II.