Il Castilian, disegnato da Aldo Cibic nel 1984 per Memphis Milano, è una libreria che diventa architettura. Un gioco di pieni e vuoti, geometrie audaci e colori vibranti che sfidano la monotonia del quotidiano. Non è solo un mobile, ma un manifesto visivo, un totem di libertà che trasforma lo spazio con la sua energia irriverente.
Memphis
Memphis, ispirato al Radical Design degli anni ’60, ridefinì il rapporto tra uomo e oggetto. Oltre alla funzione, il design divenne veicolo di significati simbolici, poetici ed emotivi. Le forme mescolavano cultura pop, classicismo ironico ed eleganza eccentrica, creando un’estetica provocatoria tra kitsch e raffinatezza.I materiali avevano un ruolo centrale: laminati decorativi di Abet Laminati, disegnati dagli stessi progettisti, si combinavano con essenze pregiate come la radica, generando un’esperienza sensoriale unica.
Nato a Schio (Vicenza) nel 1955, Aldo Cibic fu tra i protagonisti di Memphis nel 1981 come socio di Sottsass Associati. Con il Cibic Workshop, ha sviluppato progetti innovativi per architettura, interni e design, promuovendo un approccio sostenibile e sensibile al territorio.Le sue opere Microrealities (2004) e Rethinking Happiness (2010) sono state presentate alla Biennale di Architettura di Venezia. Dal 2018 è professore alla Tongji University di Shanghai, dove insegna per sei mesi all'anno. Nel 2020 ha aperto un ufficio a Shanghai per sviluppare progetti ad alto impatto sociale.Selezionato da SAFEA come esperto straniero di alto livello nel 2019, è stato inserito da Domus tra i "100+ best architecture firms 2019". Attualmente insegna alla Domus Academy, al Politecnico di Milano, all’Università di Architettura di Venezia e alla Tongji University.